E’ proprio così. Dalle bambole di carta, ovvero, dalle Paper Dols di Yves Saint Laurent ai nostri abiti da sposa, abiti da sposa componibili. La nostra capsule colletion “I componibili”. L’ispirazione nel nostro mestiere arriva da varie fonti: dai vecchi film di Hollywood, dalle illustrazioni o disegni trovati sulle vecchie riviste e, perché no anche dalla rete. E’ stato così appunto. Navigando in rete ci siamo imbattute sulla notizia della pubblicazione online degli archivi di Yves Saint Laurent: le sue Paper Dolls.
Vi raccontiamo la storia:

Da ragazzo, nel lontano ’48-49 Yves Saint Laurent creò la sua Casa di moda immaginaria, virtuale, potremmo dire oggi, chiamandola Yves Mathieu Saint Laurent Haut Couture Place Vendome. Armato di carta, forbici, matita e tempera, si mise a ritagliare delle riviste preferite di sua madre Vogue e Jardin des Modes le sihlouette delle sue modelle preferite. Le rivestì con abiti e accessori disegnati da lui e così creò la sua prima collezione, per le sue bambole di carta.
Le bambole in tutto erano undici ed avevano i nomi delle mannequin da bellezze più glamur dell’epoca (Suzy, Bettina Vera, Edera, Firenze ecc.). E anche ad alcuni abiti diede dei nomi come per esempio Madame Batterfly in onore dell’omonima opera lirica di Giacomo Puccini, o un’altro nome Eugénie, protagoninsta del famoso romanzo di Honoré de Balzac e tanti altri nomi fantasiosi e sorprendenti: Célidée, Midi, Minuit, St. Marie de Mers, Millie, Michaela, Santo Sospire, Starelina, Fracassante, Gladys, Commodore, Concorde, Scotland Yard, Madison Sq., Minneapolis, Gin, Mist, Wist, Geoffery, Cristoffe, Mr. Verdoux, Bisifer, Azerbaidjan, Yakimour, Sparkenbroke, Barbizon, Diva, Lionella, Diabolica.



Tutte queste bambole furono poi protagoniste di due collezioni: A/I 1953 i A/I 1954. Queste contavano 473 capi e 105 accessori. Ora anche questa eredità stilistica di Yves Saint Laurent è esposta nella Fondazione di Pierre Bergé, a dimostrazione della immensa creatività del Couturier.
Ma passiamo a noi:
Ci è venuto in mente che anche noi da piccole facevamo più o meno la stessa cosa: disegnavamo bambole di carta e le vestivamo con la nostra fantasia. ( Quante di voi l’hanno fatto?!) Poi abbiamo cominciato a cucire vestitini per le nostre bambole, prima a mano e poi con la vecchia singer della nonna. E dopo ancora abbiamo iniziato a cucire le nostre prime gonne, i nostri primi abiti, che indossavamo noi stesse. Ed ora eccoci ad accogliervi nel nostro Alelier! (Per carità, lunghi da noi l’idea di accostarci a quell’immenso, inarrivabile sarto, alla sua creatività, al suo genio.)
Leggete anche: Qualcosa su di noi?>>
E’ passato tanto tempo da quelle nostre bambole di carta, ma sull’onda della nostalgia abbiamo preso carta e matite ed abbiamo realizzato nostra capsule colletion “I componibili”:
Adesso potete vedere la collezzione realizzata sul nostro sito come proposte alternative:


Mescolando le varie proposte, tenendo presente le esigenze e le preferenze di ognuno di voi, si può creare un look Sposa alternativo, non convenzionale. Proprio quello che piaceva tanto a Yves Saint Laurent e che vi abbiamo illustrato in un nostro post:
Leggete: Yves Saint Laurent. Retrospettiva degli abiti da sposa. >>
Concludendo,
Vogliamo aggiungere che dopo le Paper Dolls di Ives Saint Laurent saranno pubblicati altri archivi: Mode, Spectacle, Evenement, Affiche Bande Dessine. In tutto la Fashion tesoreria di Yves Saint Laurent contiene 5000 capi di abbigliamento, 500 accessori e decine di migliaia di disegni, bozze etc., etc.
Non vediamo ora di ammirarli!
E se vi piacciono le storie leggete anche queste:
Audrey Hepburn. Storia di un abito da sposa mai indossato.
Storia di un abito.: Marilyn Monroe. Happy Birthday, Mr. President.
Storia di un abito: Grace Kelly. Incontro con il Principe Ranieri.