Yves Saint Laurent, insieme a Christian Dior e Coco Chanel, è considerato uno degli stilisti più importanti del XX secolo. La sua prima collezione “ Ligne trapèze” fu presentata il 30 gennaio 1958 per la casa di moda Christian Dior nella quale era stato nominato, appena ventunenne, chefdesigner il 15 novembre 1957, dopo l’improvvisa morte del grande couturier. In questo articolo parliamo di abiti da sposa di Yves Saint Laurent. Vi presentiamo una retrospettiva dei suoi abiti.
La prima collezione per la maison Dior
Dopo la presentazione venne acclamato come una nuova star della moda parigina. La collezione, progettata in sole 9 settimane, aveva la stessa matrice e la stessa opulenza di Dior, utilizzando tulle, organza e i favolosi ricami, elementi distintivi della casa di moda. Ma con due stile ben divisi. Uno stile è classico, con le gonne a cupola e palloncino.
L’altra parte è una innovativa, costruita sulla figura geometrica del trapezio, dove rinunciò a imbottiture e rinforzi a vantaggio della leggerezza e all’eleganza, creando così vestiti svasati e comodi. Una linea che non si vedeva nella storia della moda dagli inizi del XVIII secolo.
La collezione ebbe subito un enorme successo, la stampa le dedicò tantissimi articoli e copertine. Così come “ Paris Match” che mise in copertina l’abito da sposa che per tradizione conclude la sfilata Haute couture.
La sposa Farah Diba
In questa nostra retrospettiva abbiamo raccolto solo una piccola parte dell’immensa eredità del grande couturier. Gli abiti da sposa appunto, da cui abbiamo ottenuto informazioni dalle sfilate, dai servizi fotografici e dalle spose reali, più o meno conosciuti. Molto famoso è l’abito di Farah Diba, convolata a nozze con Mohammed Reza Pahlavi, Shah dell’Iran, il 21 Dicembre 1959:
Yves Saint Laurent disegnò questo abito quando era ancora stilista per Dior, ma già il 4 Dicembre 1961 fondò il primo salone di couture, che portava il suo stesso nome. Insieme al suo compagno Pierre Bergè che si occupava della parte commerciale.
Maison Yves Saint Laurent
La sua prima collezione del 29 Gennaio 1962 fu un grandissimo successo.
Il suo stile, come potete apprezzare nella foto di questo abito da sposa era assolutamente unico, in totale indipendenza dalla moda francese dell’epoca. Yves Saint Laurent capì che il nuovo decennio e i nuovi ritmi di vita richiedevano abiti più dinamici e confortevoli. E così in breve tempo presentò modelli che furono di tendenza per tutti gli anni ’60: tailleur con pantaloni, la sahariana, il trench, abiti trasparenti. Ma prima di tutto lo smoking da donna. E da allora lo smoking è per sempre legato al nome di Yves Saint Laurent. Così come fece Coco Chanel che, attingendo dal guardaroba maschile per l’ispirazione, ma lui creò dei capi estremamente femminili e sensuali.
Abiti da sposa
Classico e moderno si alternano anche nei suoi abiti da sposa. Stile classico come quello di Vogue edizione americana e moderno, come quello della presentazione. E anche l’abito del servizio fotografico di Melvin Sokolsk per Harper’s Bazaar:


Ma esistono anche progetti speciali come l’abito sposa-bozzolo entrato nella storia della moda:

Nato come un prototipo di ricamo, è un grosso e elaboratissimo bozzolo di lana e la donna al suo interno, impersonata da Marisa Berenson, sembra essere una crisalide che aspetta di trasformarsi in una farfalla. Tale capolavoro di ricamo diventa particolarmente significativo se consideriamo che è stato realizzato all’inizio dell’epoca della rivoluzione sessuale degli anni ‘60-’70. Sempre nel segno della liberazione della donna nel 1968 Yves Saint Laurent ha fatto sfilare la sposa in bikini di fiori veri. E’ un progetto provocatorio poi rivisitato e riproposto negli anni successivi:
Nel 1969 Yves Saint Laurent ha presentato al pubblico il suo famoso abito da sera trasparente in chiffon nero decorato di piume con cintura dorata a forma di serpente e una serie di abiti patchwork. Come anche l’abito da sposa a questo mosaico colorato e i foulards usati per tenere le acconciature, molto di moda in quegli anni:

Troppo colorato, troppo anticonvenzionale, abito solo da passerella? Può darsi, ma guardate come cambia con l’abbinamento di due tessuti come il satin e l’ottoman e si trasforma in un soffisticatissimo abito nuziale commissionato a Yves Saint Laurent dalla Duchessa d’ Orleans:

Colori forti e abbinamenti inusuali erano elemento distintivo delle collezioni di Yves Saint Laurent. Così come i gioielli creati da lui stesso, con la collaborazione di altri designer, per la sua maison. Come si può ammirare in queste immagini raffiguranti un abito da sera degli anni ’60 e un abito da sposa della collezione del 1981:
Le muse di Yves Saint Laurent
Una delle sue disegnatrici di gioielli era Paloma Picasso e ancor di più sua musa ispiratrice. Ma cosa vuol dire essere musa ispiratrice?
Eccone un esempio: un giorno, una sera per la precisione, Yves Saint Laurent vide a una festa Paloma che indossava un abito nero lucido con le spalle ampie. Come scoprì più tardi, era stato acquistato in un mercatino delle pulci, al giorni d’oggi in un mercatino vintage, già allora di moda in certi zone di Parigi come Rive Gauche. In testa Paloma indossava un turbante rosa decorato di piume colore grigio. Saint Laurent rimase affascinato dal suo stile. Tanto da farne un ritratto in stile anni ’40 da cui nacque una intera collezione dedicata proprio agli anni ’40.
Questa collezione è stata presentata a Parigi nel 1971, anticipando così la moda retrò. E fa parte proprio di questa collezione il celebre tailleur pantalone con giacca e pantalone a vita alta, che fu poi scelto da Bianca Jagger come abito da sposa alternativo per le sue nozze. Con l’unica variante della gonna, in quanto era incinta, storia di cui abbiamo parlato in un nostro post:
C’è da aggiungere che la stessa Paloma Picasso scelse come abito da sposa un tailleur pantalone di Yves Saint Laurent. Giacca spencer bianca con pantalone nero abbinato con la romantica camicia rossa:

Per un’altra sua musa ispiratrice, Loulou de la Falaise, sua stretta collaboratrice per tanti anni, Yves Saint Laurent creò un abito da sposa unico in stile maharaja . Stile haute bohemiènne che Loulou era in gardo di portare magnificamente grazie al suo innato charme, il tutto completato da un turbante, oggetto di numerosi rifacimenti, in quanto di difficile struttura, tanto che per renderlo stabile fu necessario fermarlo con una broche:

Si suppone che il turbante fosse una delle sue acconciature preferite, avendolo visto utilizzato parecchie volte con gli abiti da sera, da sposa e anche per questi due bambini in veste di piccola damigella e paggetto sulla passerella della collezione del 1998:
Anni ’70
Ma andiamo in ordine cronologico, ritornando agli anni ’70 quando l’alta moda attraversò un periodo difficile per via della crisi economica, ma non per la maison YSL che ebbe sempre tantissimo successo. In particolare la collezione Ballets Russes del 1976 che influenzò parecchio la moda del decennio, e gli abiti da sposa della maison furono sulle copertine delle riviste di tutto il mondo.


Anni ’80
Tra gli abiti da sposa, quello più insolito è quello “sposa dark” della collezione del 1981. Abito in faille di seta colore melanzana con velo nero in tulle di seta e con tanto di gioielli compresa corona bordeaux ricamata con perline e pailettes. Questa foto è stata scattata nel 1981 per la rivista Vogue.
Altri abiti da sposa con stile classico più o meno si trovano nelle collezioni degli anni ‘80:
Negli anni ’80 e ’90 i modelli di Yves Saint Laurent forse non suscitavano più tanto interesse perché ormai era diventato un classico nella moda. E come lui stesso confessava temeva ogni presentazione e aveva imparato ad apprezzare i vantaggi di essere un classico come lui stesso diceva: ” Quello che a me più importa è la perfezione dello stile, non ho più bisogno di svilupparlo”.
Questa perfezione dello stile lo possiamo trovare in questo stupendo abito nuziale di Olga Rostropovich, figlia del celebre violoncelista Mstislav Rostropovich, un perfetto stile da principessa russa uscita dal libro delle fiabe:
Anni ’90
Non mancavano mai ispirazioni dal mondo dell’arte: dopo Mondrian, Picasso, Matisse e Van Gogh ecco un abito da sposa ispirato ai quadri di Georges Braque.
L’abito nella foto qui sopra è uno dei 300 modelli che hanno sfilato nel 1998 allo Stade de France durante il campionato del mondo di calcio. Tale evento venne dedicato ai 40 anni di attività di Yves Saint Laurent. Dettaglio curioso è che firmarono con la federazione l’accordo che il defilé doveva essere anonimo, senza logo, solo gli abiti, ma Pierre Bergé riuscì a superare l’ostacolo: alle fine dello show le 300 modelle rimasero ferme formando le famose tre lettere del logo YSL, disegnato dal grafico Cassandre nel 1963.
Dal 1993 Yves Saint Laurent si occupò solo delle collezione haute couture facendo sfilare con i suoi abiti spettacolari tutte le più belle top model del momento da Naomi Campbell a Claudia Schiffer:
Ma la sua musa ispiratrice fino al momento del suo ritiro dalla moda nel 2002 fu Laetitia Casta che vediamo qui di seguito indossare alcuni abiti da sposa:
In conclusione
Nel mondo di Yves Saint Laurent il defilé era una vera e propria celebrazione, dove il ” luogo del culto” era l’Hotel Intercontinental con le sue sedie dorate in cui si sedeva il pubblico, nelle vesti di coro della cerimonia, e l’arco trionfale composto da fiori situato al’inizio della passerella. E come accompagnamento musica da organo. Ita missa est!