Tutti gli oggetti di culto, per essere considerati tali, hanno la loro storia e i loro segreti. Della leggendaria borsa 2.55 di Cocò Chanel ce ne racconta Pascal Cadò, una persona che lavora da 23 anni per la maison Chanel.
Storia della borsa Chanel 2.55
Nelle creazioni di Coco Chanel si sa nulla è lasciato al caso e tutto è predeterminato e con continui richiami alla sua vita. Anche la borsa 2.55 è stata concepita in questo modo. Nel Febbraio del 1955 ( da qui il nome della borsa 2.55 ) Mademoiselle Chanel creò per se stessa una borsa con la catenina, così che potesse avere libere le mani. Ma come tante sue altre creazioni che fece per se stessa, in un attimo divennero oggetto di desiderio per tanti altre.

Le prime borsettine erano da sera, fatte di seta o jersey, e da un lato della catenina era cucito un nastro per non irritare la pelle delle signore. Le borse ebbero un immediato successo e l’esigenza delle borse da giorno venne da sé. Per quel tempo questa fu l’ennesima sfida lanciata da Coco Chanel, perché a quel tempo le borse a tracolla erano portate solo dai militari e dai postini.
Significati della borsa Chanel 2.55
Il materiale con cui vennero realizzate era agnellino, in quanto era la pelle più simile al tessuto, facile da modellare e piacevole al tatto. La pelle dell’agnello è ancora adesso il materiale usato per la 2.55.
- Il disegno della trapunta a rombi è stato ispirato dalle giacche dei fantini e dai cuscini in pelle scamosciata presenti negli appartamenti di Coco in Rue Cambon. La misura dei rombi può cambiare a seconda delle dimensioni della borsa. Questo elemento è diventato un segno distintivo della borsa. Per cui è stata progettata apposta una macchina per trapuntare la pelle, soprannominta “ ganasce” perché tiene stretta la pelle e poi passa lungo il profilo della stessa una volta sola.
- L’interno della borsa, dai tempi di Chanel, è realizzata in pelle di vitello, che è più compatta e mantiene meglio la forma all’interno. Il colore è un bordeaux, colore della divisa che Coco e sua sorella portavano da bambine in orfanatrofio dalle suore. L’interno della borsa merita particolare attenzione, in quanto fu studiato nei minimi dettagli da Cocò. E ancora adesso, dopo così tanti anni, resta invariato per le donne in tutto il mondo.
- La tasca separata con la chiusura nella parte superiore si chiama “ pocket-value “ . Venne ideata da Chanel così per fare sì che non si vedesse il contenuto della corsettina quando la si apre.
- La tasca anteriore è stata creata per portare i biglietti da visita. E il piccolo taschino nella parte interna della chiusura è una tasca dei segreti, usata per mettere qualche bigliettino privato. Si usava così, ai tempi non si mandavano ancora gli sms . Dentro la borsa ci sono naturalmente anche le tasche per il rossetto, lo specchietto e il phard, tutto insomma per la comodità di una signora.
- La tasca esterna sul retro della borsa si chiama la “ poche sourir “. Perché la sua forma curvata è stata ispirata dal sorriso della “ Gioconda “, che spesso si trovava negli schizzi di Coco. Questo taschino è stato inventato dopo le osservazioni fatte da Coco Chanel all’opera e nei teatri alle signore che si mettevano alla ricerca del biglietto all’interno della borsa.
La caratteristica principale di questa borsa è che nel tempo le necessità delle donne non sono cambiate molto e così la borsa non ha subito modifiche sostanziali.
Produzione della borsa Chanel 2.55
Il designer della maison Chanel è di Karl Lagerfeld. Nonostante le sette collezioni all’anno e 250 borse ogni anno, le richieste maggiori sono sempre per i modelli 2.55 e 11.12. La borsa con il logo CC sulla chiusura e sulle catenine, con il nastrino di pelle che passa dentro la catena, fu chiamata dalla stilista 11.12. Anche questo numero non è casuale, creato con i principi della numerologia, sommando le cifre si ottiene 5, che è il numero portafortuna di Chanel.
- Per creare una borsa in pelle di agnello ci vogliono tra le 4 e le 8 ore, a seconda delle finiture e delle dimensioni della borsa. La maggior parte vengono prodotte in Francia, vicino a Parigi. Il personale effettua 180 passaggi per ogni borsa, dove ogni esemplare viene poi controllato che non abbia il benché minimo difetto.
- Curioso è che il controllo della pelle viene fatto da tanti anni dalla stessa persona, che è un uomo, anche se da sempre le borse vengono rigirate dalle mani delicate delle donne. Queste borse hanno le cuciture solo all’interno e quando vengono rigirate è necessario che questa operazione venga fatta con la giusta tempestività, affinché non rimangano delle brutte pieghe.
- Con la stessa accuratezza vengono inseriti i nastrini di pelle nelle catenelle. Tirarle troppo può provocare che si rompano facilmente e lasciarle poco tese potrebbe provocare che si attorciglino lungo tutta la catenina. Per realizzare ogni borsa sono necessarie 15 persone. Nella fase finale dell’assemblaggio vengono verificati tutti i parametri come la meridiana centrale che deve passare attraverso il centro del logo e alla fine coincidere con la parte superiore del rivetto della borsa. Una combinazione perfetta è la garanzia della forma giusta e della affidabilità.
- Le borse vengono inoltre sottoposte a test per la resistenza a diverse temperature e condizioni climatiche. Ogni borsa viene messa per 72 ore in un ambiente caldo e umido ( 60°C e 95% di umidità ). Dopo di che si verifica la resistenza della pelle ai raggi ultravioletti e all’acqua.
- I modelli classici vengono prodotti in Francia: una parte delle collezioni viene realizzata in Italia. Ad ogni borsa viene applicato il suo numero identificativo, che viene inserito sul cartoncino all’interno della borsa che viene incollato nell’angolo della fodera.
Ecco così svelati tutti i segreti di questa borsa leggendaria, sogno di tante donne. Ma probabilmente il segreto del suo fascino sta anche nella magia delle sensazioni che si prova quando si apre la scatola bianca o nera con all’interno la propria borsa Chanel 2.55.
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