Il classico bouquet rotondo, che in linguaggio tecnico si chiama più propriamente formale, è certamente il più apprezzato e quello più diffusamente visto nelle foto dei matrimoni. Forse è anche il più amato per la sua classica e razionale geometria che lo rende tradizionale e “rassicurante”. Questo bouquet può essere più o meno compatto, composto di una sola o diverse qualità di fiori e si può realizzare in due modi: con i gambi a vista oppure costruito su una specie di “microfono” che all’interno contiene la spugna bagnata. E ci sono anche le nuove proposte per il bouquet rotondo!
Un’inconsueta interpretazione del bouquet formale su bridy è il bouquet diviso in due metà floreali. Queste due metà si incastrano una nell’altra in modo armonico, come lo Yin e lo Yang dell’antica filosofia cinese. La parte di sinistra è realizzata con un fiore importante – solitamente la Rosa – la parte di destra con un fiore ancillare – ad esempio la Gypsophila, la Bouvardia o una bacca come l’Hypericum. Del Beargrass (Xerophyllum tenax) divide idealmente le due metà creando delle volute grafiche e una delicata e filiforme caduta anteriore.
Questo modello di bouquet, ideato dalla maestra fiorista e wedding planner Laura Grandi, insegnante nella Scuola d’Arte Floreale di Milano, ha avuto un grande successo ed è stato molto apprezzato dalle spose. Piace appunto per i diversi abbinamenti di colore che si possono utilizzare fra le due metà floreali. E’ una soluzione che viene incontro a tutte le richieste e ha anche la versatilità nel potersi ulteriormente impreziosire con l’aggiunta di perle per i palati più sofisticati.
scritto da Roberto Sangalli per La Nuova Sartoria
per ulteriori informazioni: www.fiordinozze.it
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