Parte storica
La sroria del bouquet a pomander parte da lontano e ha una lunga evoluzione. Un pomander, dal francese pomme d’ambre ossia “mela di ambra”, è originariamente una palla fatta di profumi. Il pomander era indossato o portato in un vaso, conosciuto con lo stesso nome, come una protezione contro il contagio in tempi di pestilenza o semplicemente come un profumatore contro i cattivi odori. I contenitori sferici che contenevano i pomander venivano appesi al collo con una catenella o attaccati alla cintura, e di solito erano perforati per emanare i profumi e fatti d’oro o d’argento. A volte contenevano molte sezioni in ciascuna delle quali c’era un profumo diverso. I pomander venivano usati nel tardo Medioevo e continuarono ad essere usati fino al XVII secolo.
Una forma moderna di pomander è fatta tempestando un’arancia o altra frutta con chiodi di garofano essiccati e lasciandola essiccare, dopo di che può durare indefinitamente. Il pomander moderno serve per profumare l’ambiente e rinfrescare l’aria o profumare la biancheria nei cassetti.
Da questa forma originaria deriva il bouquet sferico sospeso che prende lo stesso nome, realizzato in stile formale. Usualmente questo bouquet è fatto di roselline miniatura o di altri piccoli fiori aggraziati adatti a costruire la forma sferica.
Parte pratica
Tuttavia, prendendo il via dalla base sferica, il bouquet a pomander può essere elaborato in molte fantasiose e originali varianti. Ecco quindi che dal pomander nasce come sviluppo il tipo di bouquet sospeso a pochette che consiste in una sfera poi decorata in vario modo con elementi floreali. Dei due esempi creati dalla maestra fiorista Laura Grandi, insegnante della Scuola d’Arte Floreale di Milano.
- Nel primo la sfera è ricoperta con foglie di Hedera fissate alla spugna mediante spilli e poi decorata con Sempervivum, Cymbidium, Gypsophila “My Pink” e fili decorativi di perle verdi.
- Nel secondo esempio del bouquet a pomander la sfera è ricoperta con boccioli di Chrysanthemum tros santini “Yoko Ono” e poi decorata con Phalaenopsis, Cymbidium, foglie di Galax e radici di orchidea. A questo bouquet è abbinata l’acconciatura, che vediamo fotografata in diverse prospettive: uno chignon molto classico portato compostamente sulla nuca.
scritto da Roberto Sangalli per La Nuova Sartoria
per ultereori informazioni: www.fiordinozze.it
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