La sposa in questione è Benedetta. E poi man mano si sono aggiunte altre componenti delle due famiglie: la mamma dello sposo, la mamma della sposa, la sorella e la cuginetta dello sposo in veste della damigella. E’ stato molto stimolante e impegnativo vestirle tutte: ognuna con le sue esigenze, con la propria personalità da mettere in evidenza. Anche in considerazione del ruolo che rivestivano, del luogo dove si svolgeva la cerimonia (celebrazione in una chiesa antica e una splendida villa romana per ricevimento) e in particolare, per la sposa : il velo di famiglia che ha impreziosito il suo abito nuziale dalla linea semplice ed allo stesso tempo importante:
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Un abito “su misura” realizzato in sartoria, ha il vantaggio che ti permette di creare un “pezzo unico” o quasi, ti da la possibilità di usare tessuti esclusivi difficilmente utilizzati nella produzione industriale, anche per evidenti difficoltà di lavorazione. Così come nel caso del’ abito di Benedetta: facendo appello alla disponibilità dei nostri rappresentanti, abbiamo scovato un tessuto di cui non sapevamo l’esistenza. Un perfetto sconosciuto insomma, che da allora abbiamo iniziati ad usare con ottimi risultati. Gazar è il suo nome ( se così si può dire), seta, naturalmente.
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Per Benedetta abbiamo realizzato un abito dalla linea pulita con un gioco di sfumature bianco e avorio in gazar, appunto. Eccola con la mamma, che indossa un’ abito in drap di seta rosso cardinale e un soprabito di organza ricamata color salvia. Un abbinamento inusuale, ma molto raffinato:
Anche i gioielli e gli accessori scelti dalla signora Marina frutto di una ricerca accurata: arricchiscono e impreziosiscono senza rubare la scena alla mise. Peccato solo che non si vedono le scarpe:
La scelta dei colori è stata abbastanza impegnativa, tranne che per Sara, la cuginetta dello sposo, nella veste di damigella. Un bel verde scelto da lei al primo colpo:
Più difficile invece è stata la scelta della giusta sfumatura per l’ abito di Cecilia, la sorella della sposa. Lei si è ispirata al nostro abito modello Greta, e noi invece ci siamo ispirati ai tramonti romani nella scelta delle sfumature, creando così la rosa del corpino:
La signora Anna, la mamma dello sposo, ha un punto di riferimento ben preciso: spalle importanti. Ed ecco per lei un tailleur pantalone, ben costruito, in cady di seta, top macramé e stola di georgette tono su tono:
Ci ha fatto molto piacere vedere queste immagini. Uno splendido ricevimento, ma soprattutto una bella festa fata di allegria, divertimento per tutti. E’ così che dovrebbe essere qualunque matrimonio!